Un innovativo progetto messo a punto da ricercatori dell’Università di Exeter, nel Regno Unito, sembra definitivamente superare il grave inconveniente dell’intrinseca opacità dei pannelli fotovoltaici per come li conosciamo. Lo studio ha permesso di realizzare un vero e proprio blocco di vetro trasparente dalle capacità fotovoltaiche, che si può integrare perfettamente con qualsiasi tipo di facciata architettonica. La commercializzazione ufficiale ancora non è stata avviata ma non dovrebbe mancare molto. Intanto vi illustriamo l’intelligente principio di funzionamento di questa ingegnosa invenzione.
Molte innovazioni prendono ispirazione da ciò che è già presente, a volte anche da molto tempo, rivisitandone - o meglio rivoluzionandone - alcuni principi base. E’ proprio il caso del vetro solare in esame, che si rifà addirittura al vetrocemento dei primi anni del Ventesimo secolo, il quale permetteva di creare elementi murari strutturali a divisione di ambienti senza inficiare l’infiltrazione luminosa. Ebbene il vetro solare è qualcosa del genere, in quanto è costituito da una lastra di vetro al cui interno sono dispersi dei microelementi fotovoltaici che, cooperando fra loro senza farsi notare visivamente, convertono egregiamente la luce solare incidente in energia elettrica, allo stesso rendimento o quasi di un classico pannello fotovoltaico di superficie equivalente.
Il vero punto di forza, però, a nostro parere è un altro, ossia la potenzialità espressa da un sistema cosiddetto di ottiche intelligenti, cioè capaci di polarizzarsi ed orientarsi dinamicamente secondo l’inclinazione relativa dei raggi solari. Tutto ciò è molto vantaggioso perché consente di realizzare pareti solari verticali e finestre fotovoltaiche ad elevata produttività energetica, senza dover neanche rinunciare alla luminosità all’interno degli spazi da questi delimitati.
Il vetro solare ha le perfette caratteristiche che contraddistinguono i moderni elementi utilizzati nella progettazione energetica infatti riassume diverse funzioni ed è compatibile con un approccio modulare e modulabile. Il singolo blocco costruttivo è contestualmente resistente, trasparente e produttivo e può essere riprodotto estensivamente tanto quanto si vuole, ad esempio per raggiungere un determinato livello di potenza elettrica oppure per ricoprire una certa superficie o, ancora, per sostituire gli infissi della facciata di un edificio… anche perché l’integrazione estetica e la resa prospettica finale non subirebbero alcun danno, anzi probabilmente risulterebbero migliorate dall’intervento..
Un altro aspetto da non sottovalutare è nel fatto che rispetto ai classici mattoni di vetro, i blocchi di vetro solare non solo forniscono un contributo positivo al fabbisogno energetico dell'abitazione, ma conferiscono anche un miglior isolamento termico rispetto ad altre soluzioni trasparenti, il che avvantaggia ulteriormente la riduzione di sprechi e consumi e abbassa l’impatto ambientale generale del palazzo.
Si capisce facilmente come questa tecnologia smart, a breve, sarebbe in grado di rimpiazzare un gran numero di pannelli fotovoltaici vecchio stile, se non di diventare essa stessa un nuovo termine di riferimento per la conversione a più elevata efficienza energetica delia luce solare.
Pensiamo, a solo titolo d’esempio, alla creazione di appositi box auto rivestiti da pannelli di vetrocemento solare o semplicemente collegati elettricamente a pensiline, muri o altre strutture a loro volta in vetro solare. Niente di più semplice per soddisfare le nuove direttive che prevedono l’utilizzo di veicoli elettrici e la presenza di apposite postazioni di ricarica…
L’equipe del centro ricerche di Exeter, sta lavorando alacremente per accelerare la commercializzazione del suo prodotto. Attualmente ha messo a punto diversi prototipi per effettuare dei test pilota e ultimare i collaudi previsti dal protocollo di approvazione dei brevetti. I prossimi obiettivi sono la riduzione dei costi di produzione e l’elaborazione di un valido sistema di smaltimento a fine vita d’esercizio.
Fatto questo, e prevediamo che non ci vorrà molto tempo, riteniamo che il vetro solare potrà trovare degno spazio di applicazione sia nei nuovi edifici a energia quasi zero (NZEB) sia nel miglioramento delle prestazioni energetiche di edifici preesistenti. Queste le ulteriori previsioni del Project Manager: “Stiamo puntando a costruire tecnologie solari integrate [...] che abbiano il minor impatto ambientale [...] soprattutto per i possibili utilizzi negli uffici pubblici o nei progetti infrastrutturali come stazioni ferroviarie e parcheggi”.
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