Anche se la Legge di Stabilità o – come si diceva una volta – la Finanziaria è roba di fine 2016, i suoi contenuti e gli orizzonti temporali degli stessi sono tuttora attualissimi e assai degni d’interesse.
Sono stati sostanzialmente confermati in blocco, infatti, gli strumenti di detrazione ed agevolazione fiscale già previsti negli anni precedenti e, anzi, il Governo ha premuto sull’acceleratore della sensibilizzazione all’edilizia sostenibile, aumentando addirittura alcuni dei vantaggi e allungando il periodo (la finestra) entro il quale usufruirne.
Se qualcuno, quindi, era intenzionato ad avviare dei lavori di ristrutturazione edilizia e/o riqualificazione energetica ma ha dovuto rimandarli e cominciava a disperare… Beh può rincuorarsi, nulla è perduto, anzi molto c’è da guadagnare: vediamo come.
Incentivi per la ristrutturazione edilizia: siamo ben in tempo per usufruirne!
Confermato, si diceva, il corpo delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie: ci sarà ancora una riduzione del 50% sulle tasse per chi eseguirà lavori di ristrutturazione immobiliare della propria casa, che si tratti di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo, restyling di interni… L’unico limite è la fantasia, oltre ovviamente al budget a disposizione.
Il piano di rientro dell’investimento iniziale è sempre l’ormai classico decennio, ciò vale a dire che chi spende oggi una cifra X per ristrutturare casa, avrà diritto ad un rimborso pari a X/2 (con un tetto massimo di 96mila euro) da spalmare sui prossimi dieci anni di dichiarazioni delle imposte.
Incentivi per l’efficientamento e la riqualificazione energetica: tutto ok fino al 2021
Conferme al 100% anche per l’ecobonus, ossia gli incentivi economici previsti per gli interventi di riqualificazione energetica delle singole unità immobiliari. I committenti e i proprietari immobiliari potranno detrarre fino al 65% dell’importo dei lavori necessari per migliorare l’efficienza energetica globale e rientrare nei limiti di consumo di energia imposti dal Ministero dell’Ambiente. Le agevolazioni sono confermati anche per singoli interventi edilizi specifici, come quelli su involucri esterni ed impianti, le sostituzioni di generatori di calore con caldaie a condensazione e l’installazione di infissi.
E non è tutto… L’incentivazione, come si premetteva, non è solo confermata, ma perfino incrementata, come nel caso dei condomini, i quali possono scalare fino al 70% dell’importo complessivo delle spese sostenute per migliorare le prestazioni energetiche degli immobili.
Tanta generosità statale, però, richiede anche una commisurata virtuosità, infatti i requisiti previsti dal Governo sono molto stringenti (certificazione energetica ante e post, progetto energetico, relazione legge 10, ecc).
Gli interventi di efficientamento energetico devono interessare almeno il 25% della superficie globale del condominio – e fin qui non ci sono particolari problemi – in più devono far raggiungere un livello di consumo di energia pari alla “qualità media”, ossia minore a 1,7 volte il limite EPH, stabilito dal decreto per l’efficienza energetica degli edifici del 26 giugno 2015.
Questa è e sarà una bella sfida professionale per il certificatore energetico, in quanto non appare per nulla banale raggiungere simili soglie di livello, essendo il limite EPH pensato per gli edifici NZEB (Near Zero Energy Building), ossia quelli che praticamente sono quasi del tutto autosufficienti dal punto di vista energetico.
A conferma di ciò, le date previste per l’obbligo di raggiungimento di tali prestazioni: il 2019 per gli edifici pubblici e il 2021 per quelli privati. Come dire: ci sono ancora alcuni anni per raffinare le metodologie di calcolo e, soprattutto, le tecnologie legate agli interventi di riqualificazione energetica.
Per tenere alto l’entusiasmo, chiudiamo il discorso sull’ecobonus dicendo che la detrazione per i condomini, fatti salvi i presupposti di cui sopra, è ulteriormente incrementata al 75% nel caso in cui le migliorie energetiche coinvolgano sia la climatizzazione invernale che il raffrescamento estivo.
Sismabonus: anche qui conferme e buone notizie
Diversamente dagli incentivi di cui sopra, il sismabonus non poteva che essere confermato, essendo di recente gestazione.
Quindi ok alla detraibilità del 50% degli importi dei lavori di adeguamento sismico e statico degli edifici.
In più, se al termine dei lavori si sarà ottenuto il miglioramento di due classi di rischio sismico, l’importo detraibile arriverà al 70% per le singole abitazioni e addirittura all’85% per i complessi condominiali, sempre col tetto limite di 96mila euro per tutti.
E non finisce qui… Una ghiotta novità viene dal piano di rientro, addirittura accorciato del 50%: non dieci anni come per gli altri incentivi edili, ma solo cinque anni. Il beneficio economico sarà ancora più sensibile e sarà esteso anche alle seconde case e alle attività produttive.
Un plauso senz’altro al Governo e alle su iniziative di sensibilizzazione all’edilizia sostenibile, alla bioarchitettura e alla sicurezza. Quest’ultima dovrebbe andare incontro ad ulteriori novità, per quanto detto a seguito della sciagura di Torre Annunziata, con probabili instaurazioni di un certificato di stabilità dell'edificio oltre che per gli adeguamenti sismici anche per le compravendite, così come ora accade per il certificato energetico.
Tornate a leggerci e rimarrete senz’altro aggiornati su tutto quel che riguarda l’edilizia e l’abitare consapevole; potete anche instaurare una comunicazione interattiva grazie ai nostri canali social e telematici!