Nel multiforme settore dell’edilizia, o meglio ancora, dell’edilizia sostenibile e bioarchitettura, stanno acquisendo più peso specifico le cosiddette case modulari ad alta efficienza energetica. Un tempo si utilizzava la definizione di prefabbricati, poi si è visto che questa era sempre più riduttiva, riferendosi al solo concetto di “produzione in fabbrica e assemblaggio sul posto”. Vediamo allora quali sono le caratteristiche di una costruzione modulare e, già che ci siamo, cerchiamo di capire come mai è meglio realizzarla in legno.
Dai tempi dei primi prefabbricati in lamiera o legno, l’industria di settore ha compiuto enormi progressi, soprattutto grazie alle moderne tecnologie di produzione.
La creazione di elementi profilati al laser sempre più precisi e l’assistenza informatica a macchinari per taglio, perforazione, protrusione, laminazione, fissaggio e altre operazioni di trasformazione delle materie prime permettono oggi di realizzare praticamente qualsiasi tipo di modulo da assemblare poi sul posto con molto più agio e in poco tempo.
I moduli, per l’appunto, cui si deve la definizione di costruzione modulare, offrono un’infinità di soluzioni progettuali, dalle più piccole unità immobiliari a veri e propri complessi architettonici che sarebbe impossibile o troppo costoso realizzare integralmente in situ con le tradizionali tecniche edili.
Dalle fabbriche di case modulari escono quindi manufatti di ogni foggia e sagoma, spesso progettati ad hoc secondo l’esigenza del committente e realizzate in un ambiente protetto, quindi al riparo da imprevisti costruttivi dovuti alle condizioni meteo o ad altre contingenze.
I materiali impiegati per fare i diversi moduli sono molti e vengono scelti sia in funzione del costo di reperimento, lavorazione e assemblaggio, sia per le caratteristiche costruttive e le proprietà meccaniche e termoisolanti.
Alla luce delle esperienze pregresse e di verifiche strumentali oltre che dei campionamenti svolti sui proprietari immobiliari che vivono già in una casa modulare, la scelta ottimale sembrerebbe propendere per l’acciaio e, soprattutto, per materiali naturali come sughero e legno.
Quest’ultimo, in particolare, potrà fare la differenza nelle future applicazioni della bioedilizia poiché sintetizza in un contesto unico ottime qualità di resistenza meccanica, elevata capacità di isolamento termico, leggerezza e provenienza da fonti rinnovabili certificate.
Potete senz’altro intuire le potenzialità che ha in dote la sinergia fra legno e acciaio, capace di dare forma ad una struttura salubre, elastica, resistente e facilmente assemblabile… Un’ottima alternativa davvero al classico cemento armato.in termini di versatilità, durevolezza e ecosostenibilità in senso lato.
Le costruzioni modulari sono facilmente accessoriabili, lasciando la massima libertà di scelta nella progettazione energetica per ogni aspetto, dalla componentistica, al tipo di impianto, alla potenza da impegnare secondo le condizioni del sito… Questo tipo di approccio… modulare consente di decidere praticamente a tavolino il grado di convenienza degli interventi di miglioramento energetico dell’edificio, minimizzando i consumi e ottimizzando le prestazioni energetiche. Va da sé che in tal modo è anche garantito l’ottenimento delle detrazioni fiscali, attraverso le prestabilite richieste autorizzative.
Da quanto detto in precedenza, poi, emerge che le case modulari in legno riducono considerevolmente i tempi e costi di cantiere e sono perfettamente pianificabili per sfruttare al meglio le risorse a disposizione della ditta appaltatrice.
In genere, per costruire un immobile modulare standard di cento metri quadrati occorre circa la metà del tempo e del denaro rispetto a quelli necessari per la realizzazione di un classico fabbricato in muratura o cemento. Un risparmio marcato che può dar luogo ad altri investimenti, ad esempio sul parco elettrodomestici, sui sistemi di controllo e sorveglianza o su altri importanti corredi della nuova casa modulare.
Un altro vantaggio è dato dalla maggiore facilità d’impiego di materiali sostenibili, legno in primis, che nei casi più virtuosi è addirittura riciclato.
Il beneficio non è solo dell’ambiente, ma anche di chi vive in uno spazio abitativo ergonomico, accogliente, atossico e salutare.
Per finire, vogliamo ulteriormente illustrare come la possibilità di usare il legno nelle nuove costruzioni sarà un’arma vincente.
Aumentano le risultanze provenienti da più ricerche che attestano una tendenza crescente dell’impiego del legno in edilizia, anche nella costruzione di palazzi di grandi altezze e dimensioni.
Attualmente il mercato italiano del legno da costruzione movimenta circa settecento milioni di euro l’anno, grazie al fatto che oltre il sette per cento delle nuove abitazioni è in legno.
Il nostro Paese è al quarto posto in Europa per utilizzo del legno edile: questa ottima posizione di partenza potrà ancora migliorare dopo una serie di campagne di sensibilizzazione e formazione sia agli addetti ai lavori sia ai comuni cittadini.
Il nodo cruciale è costituito dalla possibilità - già in essere - di certificare la provenienza del legno da foreste che non sono a rischio di depauperamento e di garantire che il tasso di prelievo sia sostenibile rispetto alla velocità di rigenerazione delle piante.
Ma non è tutto… Il legno è un ottimo isolante, è facilmente lavorabile e trasportabile ed ha comprovate ottime qualità meccaniche di resistenza statica e sismica. Anche per quel che concerne il design interno, sono in molti a ritenere il legno un materiale foriero di calore, comfort, naturalezza e comodità.
Prevediamo che saranno davvero molti, in futuro, i proprietari immobiliari a vivere in case modulari di legno.
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