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Efficienza energetica e impianto geotermico

Efficienza energetica e impianto geotermico

L'energia geotermica è a tutti gli effetti da considerare una fonte rinnovabile di energia a basso impatto ambientale, e vi diremo il perché. Data questa premessa, potrebbe essere molto interessante utilizzarla per la propria abitazione, tutto sta a vedere se e quanto conviene installare un impianto di conversione che utilizzi tale forma energetica rispetto ad altri sistemi di più comune adozione. 

 

Geotermia: una fonte inesauribile e pulita di energia proveniente direttamente dalla Terra

L’energia geotermica sfrutta l’enorme quantità di calore presente sotto il suolo della superficie terrestre, potendo quindi attingere a bacini praticamente inesauribili essendo questi costantemente alimentati dalla fornace magmatica a contatto con il nucleo della Terra.

Per le esigenze abitative domestiche, poi, può essere sufficiente prelevare o, meglio, scambiare anche il cosiddetto calore a bassa entalpia, ossia a bassa temperatura, praticamente onnipresente ad una profondità minima di due-cinque metri dal piano campagna.

 

Questa fonte ha due importanti caratteristiche innegabilmente molto vantaggiose: la prima è che non ha alcuna ciclicità stagionale né tantomeno quotidiana (al contrario del solare fotovoltaico e dell’eolico) mentre la seconda è l’assenza intrinseca di emissioni di gas serra il che la rende molto competitiva per l’applicazione delle politiche energetiche ad alta efficienza e basso impatto ambientale già avviate dall’Unione Europea. A questo dobbiamo aggiungere anche il basso livello di emissioni sonore - nullo se non fosse per l’impianto di conversione in energia termica - e le ridotte esigenze di manutenzione d’esercizio ordinaria e straordinaria. Nulla da dire anche per quel che riguarda i rischi di incidenti o incendi: massima sicurezza su entrambi i fronti.

 

Geotermico domestico: un sistema di conversione ad alta efficienza energetica

L'energia geotermica per uso civile domestico sfrutta il calore a bassa entalpia immagazzinato nel sottosuolo sia per riscaldare gli ambienti vitali e l’acqua sanitaria sia per il raffrescamento.

Il terreno, a soli due/tre metri di profondità, si trova ad una temperatura quasi costante che può oscillare, secondo le condizioni al contorno, dai dieci ai quindici gradi centigradi, per cui d’estate si trova sempre ad una temperatura inferiore rispetto agli spazi interni dell’abitazione, mentre d’inverno si trova a temperature simili.

 

Per rinfrescare l’abitazione d’estate e riscaldarla d’inverno tramite l’energia geotermica è quindi sufficiente praticare un foro nel terreno fino ad una profondità di almeno due metri e inserirvi una sonda con annessa pompa di calore a doppio ciclo (frigorifero o inverso a pompa di calore) da cui poi distribuire energia termica a tutto l’edificio tramite un semplice impianto idraulico.

 

Se è vero che la pompa di calore consuma energia elettrica per funzionare, va comunque detto che essa, potendosi avvantaggiare del calore già presente nel terreno, richiede bassissimi quantitativi di energia (fino ad un solo sesto rispetto agli impianti tradizionali) e quindi fornisce un fondamentale contributo al miglioramento energetico dell’edificio.

 

I problemi legati allo scavo e le migliori soluzioni

Elencati i vantaggi e i punti di forza, bisogna sottolineare che esiste un aspetto con cui si devono per forza fare i conti: la perforazione.

Il primo requisito da rispettare è poter disporre di uno spazio entro cui poter praticare il foro/i. Trovato quest’ultimo, occorre sapere con esattezza la profondità alla quale arrivare, in quanto oltre un certo limite stabilito dal Comune (Provincia, Regione o Ente locale competente) è necessario ottenere una regolare autorizzazione.

Se è presente una falda acquifera direttamente o potenzialmente interessata dallo scavo vige l’obbligo - in ogni caso e a prescindere dalla profondità - di rispettare quanto previsto dal cosiddetto Testo Unico Ambientale (D.Lgs. n. 152/2006) in materia di acque e tutela del sottosuolo.

Quello che potrebbe risultare più conveniente installare in generale è un impianto a sonde orizzontali in assenza di falda; in questo modo si rimarrebbe sempre ad una quota di sicurezza di soli meno due metri, e non occorrerebbe nessuna autorizzazione.

 

Se sono coinvolte delle falde, essendoci comunque l’obbligo di autorizzazione, può convenire andare in verticale con una sonda a spirale che, a parità di superficie di scambio del calore, limita a meno venticinque metri la profondità di perforazione invece di meno cento/centocinquanta metri delle sonde tradizionali: questo tipo di sistema, inoltre, permette risparmi anche del cinquanta per cento dei costi complessivi di perforazione ed installazione.

 

Aggiungiamo ancora una cosa: inserendo il geotermico domestico nel progetto energetico di un intervento di riqualificazione energetica volontaria, è possibile usufruire delle detrazioni fiscali previste dalle apposite normative, il che verosimilmente contrae i tempi di ammortamento degli investimenti ad un orizzonte temporale massimo di circa quattro/sei anni. Tale operazione è possibile anche come semplice integrazione di altri impianti di produzione o conversione di energia, quindi l’opzione geotermica rimane sempre percorribile.

 

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