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Efficienza Energetica

Efficienza Energetica

Italia prima al mondo per gli obiettivi pianificati e raggiunti

09/08/2017 03:43 Certificazione-Energetica.it

Per una volta mettiamo da una parte i Mondiali di Calcio (anche se il 2018 è oramai vicino), le medaglie d’oro nella Scherma e altri primati di cui certo possiamo andar fieri, ma che nulla hanno a vedere con l’efficienza energetica… Stavolta primeggiamo in una competizione molto particolare, quella dei risultati conseguiti dopo – udite udite – oculata e previdente pianificazione del miglioramento delle prestazioni energetiche in campo civile ed industriale.

L’efficienza energetica è quindi da oggi per l’Italia un altro fiore all’occhiello internazionale come (e forse anche più) già lo era lo standard della progettazione e del design.

Se vogliamo trovare anche qualche ombra, dobbiamo dire che siamo ancora indietro nel settore dell’efficienza energetica relativa all’edilizia esistente (si sa che il Belpaese ha una lunga storia alle spalle e molti immobili italiani, ben stagionati, sono ancora tra i più energivori d’Europa).

 

Il “primato energetico” italiano è ufficiale: a decretarlo è l’agenzia Avvenia

Il gratificante traguardo raggiunto dall’Italia è stato ufficializzato da Avvenia, tra le più accreditate agenzie in materia di energia e fondamentale punto di riferimento del settore dell’efficientamento energetico su piccola e larga scala.
Vediamo allora cosa dicono i dati ufficiali e rallegriamoci per aver superato dei veri e propri colossi energetici (ed energivori) e dei “maghi” della pianificazione del calibro di Germania, Francia e Giappone.

 

Efficienza energetica made in Italy: un’altra eccellenza mondiale tutta nostra

Adottando una scala di valori con fondo massimo di 100 punti, rappresentante il migliore obiettivo raggiungibile di efficienza e riqualificazione energetica nei tre settori chiave industria, trasporti, edilizia, la classifica stilata dall’agenzia Avvenia sulla base di una vasta banca dati realizzata in collaborazione con autorevoli organismi internazionali (AIE, OCSE e altri) è quella di seguito riportata:


92 Italia
89 Francia
86 Germania
83 Regno Unito
78 Giappone
[…].

Nelle zone basse troviamo addirittura Stati Uniti e Cina mentre chiude la graduatoria il Brasile, forse perché dotato di un patrimonio ambientale incommensurabile, e quindi di complessa gestione, per poter riuscire ad attuare correttamente delle adeguate politiche di efficientamento energetico:
[…]
54 Stati Uniti
48 Russia
33 Cina
30 India
28 Brasile.

Che dire, 92 punti su 100 (92%) costituiscono davvero un ottimo traguardo.

Ciò vale a dire che, su 100 parti pianificate e concernenti un obiettivo di miglioramento dell’efficienza energetica su scala nazionale, 92 sono state attuate e sono andate a buon fine!

Onore quindi all’Italia dell’efficienza energetica e alla sua strategia vincente che ha coinvolto un po’ tutti, dalle grandi organizzazioni alle piccole e medie imprese, tradizionale impalcatura portante delle attività produttive del Sistema Paese Italia.

 

Gli obiettivi italiani messi a segno per l’efficienza energetica: meno consumo di petrolio, meno emissioni di gas serra e più produttività

Nel periodo preso come riferimento da Avvenia (2010-2017) in Italia è stato operato un netto calo del consumo di risorse energetiche destinate alla produttività: meno 24%, un risultato che non si presta ad equivoci né può essere considerato frutto del caso… Per avere un’idea quantitativa, supponiamo che all’inizio del periodo in esame (nel 2010) quattro aziende nostrane prese come campione consumassero, ciascuna, una data quantità Q di petrolio per ottenere una certa quantità P di produttività; alla fine dell’intervallo di tempo (nel 2017), a parità di P conseguita, una di queste quattro aziende non consuma… più energia per nulla!
In pratica, negli ultimi sette anni in Italia i risultati raggiunti in termini di efficienza energetica hanno una valenza così solida da permettere di “spegnere” una unità energivora ogni quattro.
Facile immaginare i molti vantaggi derivanti, sia strettamente economici, sia ecologici.

 

Efficienza energetica nel mondo: l’Italia può esportare un modello vincente?

L’Italia, ad oggi, è fra i membri del G7 quello che risparmia più energia, con un consumo finale di energia pro capite di sole 2,2 tonnellate di petrolio equivalente (TEP).
Insieme a tale virtuoso dato, registriamo anche il significativo taglio delle emissioni serra, ponendoci fra i Paesi che delineano le prospettive più positive nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi stabiliti dagli ultimi accordi climatici.

Finalmente possiamo affacciarci fuori dei nostri confini e guardare le altre realtà senza vergogna e senza invidia, anzi con un certo orgoglio e, addirittura anche con preoccupazione nel constatare che Nazioni più industrializzate e dal peso specifico più elevato nello scacchiere geopolitico mondiale (leggasi soprattutto Cina e Stati Uniti) non segnino il passo nella pianificazione e successiva attuazione di strategie di miglioramento sulla sostenibilità energetica.

Il colosso asiatico nei prossimi quindici anni incrementerà il fabbisogno di energia per la produttività e, a causa di un gap tecnologico ancora da colmare, brucerà soprattutto il carbone con buona pace del problema delle nubi tossiche, che probabilmente affliggerà ancora per anni i cittadini cinesi.

Gli yankee, che invece di tecnologia ne hanno moltissima, sono alle prese con problematiche di tipo soprattutto culturale, non riuscendo ancora ad accettare di buon grado l’idea di investire dollari con l’obiettivo di… ridurre (i consumi energetici) anziché aumentare… Certo, le ultime decisioni del Presidente Trump sugli accordi climatici non inducono all’ottimismo...
Così, in attesa di tempi (e climi!) migliori, godiamoci le nostre best practice energetiche e auspichiamo che si prosegua lungo il solco già tracciato, chissà che non arriviamo ad essere una fonte di ispirazione per avviare dei cambiamenti significativi anche su scala internazionale?

 

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