Attenzione! Il Piano Casa non c’è più, ora al suo posto è in vigore la legge sulla Rigenerazione Urbana!
È già da un po’ che è stata varata la nuova legge, e presto potremo stimarne la portata delle ricadute, nel bene e nel male.
Intanto analizziamo quanto dichiarato da Nicola Zingaretti, Governatore della Regione Lazio e valutiamo le novità introdotte dai princìpi della recente norma.
Vi anticipiamo che ci sono gustose primizie legislative un po’ per tutte le categorie di immobili... Ecco in breve quali sono!
Lo scorso 31 maggio ci ha salutato il Piano Casa, che oramai aveva dato quello che poteva, mentre è subentrata la recente legge sulla Rigenerazione Urbana, con margini di miglioramento e ampie potenzialità per l’intero comparto dell’edilizia di Roma e del Lazio.
Proprio la Regione Lazio, con tale provvedimento, ha posto un blocco all’aumento indiscriminato di cubature e superfici immobiliari, prediligendo lo sviluppo ed il recupero di edifici fatiscenti, aree di degrado urbano, suoli inquinati e territori in attesa di riqualificazione.
Luce verde per i diversi progetti volti a ripristinare e/o ristrutturare i manufatti edilizi maggiormente bisognosi di interventi.
Bella new questa... Abbiamo tutti la possibilità, in veste di semplici e comuni cittadini, di individuare e richiedere direttamente alle competenti municipalità di Roma e del Lazio di riqualificare le aree degradate e/o di procedere a rigenerazione edilizia.
Gli enti locali, verificata la fattibilità caso per caso, potranno dare il nulla osta a interventi di ristrutturazione o di demolizione / ricostruzione con una superficie utile immobiliare aumentata al massimo del 30%.
Grandi novità anche nel piano di incetivazione in termini di incremento della cubatura degli immobili e/o delle cosiddette strutture rigenerate (trattandosi di derivazioni della Rigenerazione Urbana, come da dicitura ufficiale della norma).
Il surplus della superficie catastale utile (o premialità) ottenibile dal rinnovo del patrimonio edilizio già in essere, per le opere pubbliche e pure per le cessioni di aree aggiuntive, ha un limite pari al 35% della superficie utile lorda misurata prima degli interventi di rigenerazione.
I competenti Comuni dichiareranno la percentuale di incremento per le diverse categorie di alloggi con destinazione d’uso residenziale, pubblica o sociale. Per quest’ultima, in special modo, la quota parte dovrà sempre superare il 20% della volumetria lorda prevista.
Gli insediamenti urbani storici per il momento non sono coinvolti dal programma, mentre la rigenerazione potrà riguardare cinema, teatri e molte altre strutture civili.
Anche unità urbanistiche d’interesse sociale e di pubblica utiità fruiranno di agevolazioni e incentivi, da meglio specificare nel breve periodo.
Un occhio di riguardo non poteva mancare per l’efficienza energetica e l’adeguamento sismico dell’attuale patrimonio edilizio ed urbanistico.
Prepariamoci a nuove misure, secondo la discrezionalità di ogni Comune.
Le varie Amministrazioni Locali valuteranno e predisporranno vari piani di miglioramento della classe energetica di ciascun edificio da avviare a lavori di rigenerazione e ristrutturazione, premiandoli con benefit di aumento del 20% della cubatura lorda o della superficie utile, senza mai superare il valore soglia di 70 metri quadrati.
Sempre ai Comuni, poi, è data facoltà di concordare incentivi e agevolazioni fiscali sugli oneri di urbanizzazione, purché gli interventi riguardino la prima casa.
Infine nei crateri, le zone terremotate, gli ampliamenti immobiliari potranno essere autorizzati su lotti diversi, anche se creeranno corpi edilizi separati; è sufficiente che siano nel territorio dello stesso Comune e non siano accatastati come terreni agricoli.
Nelle aree agricole di cratere, invece, la rigenerazione sarà condizionata a specifiche emanazioni di strumenti urbanistici.
Riportiamo le parole del Governatore Zingaretti, dette dopo la presentazione della Legge sulla Rigenerazione Urbana: «[…] è la trasformazione dell’idea della “quantità” del costruito nella “qualità” del costruito […] e la legge permette la riqualificazione di aree degradate, in disuso, abbandonate, dando finalmente degli strumenti importanti per densificare e non più per espandere. Qui c’è una “rivoluzione gentile” che rilancia lo sviluppo […]».
Un segnale chiaro a costruttori, imprenditori edili e proprietari immobiliari: bene lo sviluppo delle potenzialità urbanistiche di terreni e beni, ma solo se si pensa alla salvaguardia dell’ambiente e dell’uomo!
Una iniziativa che, come tutte le innovazioni, andrà monitorata con attenzione e, certamente, modificata e migliorata... Anche per questo può essere richiesto il vostro contributo, decisivo tanto quanto quello di specialisti e addetti ai lavori.
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