Lampade alogene fuorilegge. Un titolo degno di un poliziesco in realtà sta solo ad indicare che dal primo settembre 2018, negli Stati Membri dell’Unione Europea, non possono più essere commercializzate le lampadine alogene (perlomeno una buona parte di esse). L’iniziativa non ci sorprende molto, visto che negli anni scorsi tali dispositivi d’illuminazione non sempre hanno… brillato per affidabilità e performance energetiche. A dar loro il colpo di grazia sono le luci a LED, senz’altro migliori da entrambi i lati. Vediamo cosa succede.
Ora è ufficiale, la Commissione Europea ha sancito l’effettiva uscita delle lampade alogene dai mercati dei rispettivi Stati Membri. Il primo settembre 2018 è scaduta la proroga di due anni del termine previsto dal Regolamento n. 244/2009 nell’ambito della progettazione energetica sostenibile e della Direttiva n. 2005/32/EC (Direttiva EUP - Energy Using Products 2005/32/EC). A partire da tale data non si possono più immettere sul mercato i bulbi di vetro alogeni del tipo non direzionale, etichettati con una classe energetica D o inferiore. Le scorte di magazzino che ancora risultano da smaltire esulano da tale disposizione e possono essere vendute fino ad esaurimento definitivo.
Il divieto, invece, non riguarda i dispositivi alogeni direzionali, quelli con attacco G9 e quelli del tipo R7S.
In buona sostanza, man mano che si danneggeranno - o dovranno essere sostituite - le lampade alogene di casa, queste potranno essere rimpiazzate solo da nuovi tipi di modelli, che sono soprattutto le cosiddette lampadine a LED.
A cosa è dovuta la decisione di far passare il testimone dalle lampadine alogene ai nuovi LED?
Il primo motivo, neanche a dubitarne, è economico. I LED (Light Emitting Diodes, ossia diodi a emissione di luce) emettono radiazioni luminose eccitandosi ad un basso potenziale elettrico, quindi richiedono poca energia e rimangono ad una temperatura fredda, due fattori molto importanti per favorire l’efficienza energetica domestica. Confrontando, a pari potenza nominale, una lampadina alogena con una a LED, quest’ultima consuma appena il venti per cento dell’energia richiesta dalla prima… Praticamente se nella vostra abitazione sostituiste tutte le lampade alogene con le loro omologhe a LED, pagando la stessa bolletta elettrica potreste illuminare altri quattro appartamenti!
Il secondo motivo risiede nella durevolezza. Per caratteristiche di fabbrica e, soprattutto, per la bassa temperatura d’esercizio, i LED possono funzionare correttamente almeno vent’anni, il che li elegge ottimi elementi illuminotecnici in generale e, in particolare, molto indicati per la convenienza degli interventi di miglioramento energetico. Considerando che già dal primo anno si riesce ad ammortizzare il costo d’acquisto di una nuova lampada a LED, è facile intuire quanto sia elevato il risparmio a breve e medio termine.
Uno studio operato da ENEA prevede che, a livello nazionale, quando sarà dismesso il parco lampadine alogene, potranno essere risparmiati poco meno di cinquanta terawattora l’anno di energia elettrica. Si tratta di un quantitativo enorme, anche perché permetterà di prevenire l’emissione di oltre quindici milioni di tonnellate di anidride carbonica.
Oltre a ciò, occorre considerare che la massiccia richiesta di nuovi dispositivi a LED farà da volano per l’industria settoriale e creerà virtuosi presupposti per l’incremento dell’occupazione e il miglioramento della qualità dei prodotti da commercializzare.
Alla luce di quanto fin qui detto, a guadagnarci saranno sia l’efficienza dell’illuminazione domestica, sia i diversi soggetti operanti nel mercato, sia l’ambiente.
Tutto ciò a partire da un’operazione semplice come la… sostituzione di una lampadina. Ci sarebbe davvero molto su cui riflettere, prima di tutto su come il nostro singolo “comportamento energetico”, se esteso, può influire sull’intero pianeta: non sempre può o deve essere una norma a farci agire ecologicamente, sarebbe meglio pensarci in autonomia e col giusto senso critico.
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