Ed infine rieccoci con la nuova versione del DOCET, ora disponibile, aggiornata rispetto alle nuove linee guida nazionali per la Certificazione Energetica di Edifici, nonché alle norme tecniche e ai Decreti Attuativi relativi ai requisiti minimi. E’ da rilevare, infatti, che il software recepisce proprio le ultime modifiche apportate tanto alla norma UNI TS di settore, quanto a quella UNI relativa ai nuovi dati climatici: elementi, questi ultimi, che si sono resi alla base della necessità di programmare un nuovo aggiornamento.
DOCET v.3.7 (rel. v.3.19.10.51), è questo il nome in codice della nuova versione del programma, predisposto dall’ENEA in cooperazione con L’ITC-CNR (qui il link per il Download al sito ufficiale).
Sicuramente da non sottovalutare, una ulteriore novità della nuova versione del software è la possibilità di poter esportare il file di interscambio in formato XML, oltre che nel formato v.12 di interscambio nazionale ridotto, anche in quello esteso v.5.
Ma ciò cosa significà, in realtà? Come già abbiamo avuto modo di parlare nel nostro precedente articolo sulla ormai penultima versione del DOCET, già a partire da quest’ultima era possibile l’esportazione in formato xml, in previsione di poter caricare il file della certificazione un po in tutti i vari portali regionali. La differenza è quindi nel formato dell’XML stesso che è ora, appunto, “esteso”. Tale novità porta con sè diversi importanti fattori, tra cui appunto la possibilità di poter fattivamente far “dialogare” i software di calcolo dei tecnici certificatori che redigono gli Attestati di Prestazione Energetica e i sistemi informativi regionali, presso i quali si provvede a depositare/protocollare le Certificazioni APE. E tali sistemi informativi, oramai, sono sempre più improntati a riconoscere l’XML nel formato esteso, in quanto più completo, ai fini di facilitare le verifiche sulle certificazioni registrate. Pertanto sarà ora possibile, anche per chi utilizza DOCET, esportare e registrare in maniera facilitata e ottimizzata ogni Certificato Energetico prodotto.
E’ quindi questa la vera differenza del nuovo formato: lo standard nazionale esteso contiene tutta una serie di informazioni aggiuntive che vanno oltre a quelle dei semplici dati contenuti nel Certificato APE: al suo interno sono presenti, infatti, anche tutta una serie di dati di input inseriti dai tecnici per il calcolo (caratteristiche dell’edificio, dettagli di impianti, involucri, etc), nonché le risultanze dei calcoli intermedi e finali. Ciò potrà offrire, sicuramente, maggiore possibilità di controllo in fase di verifica degli APE, sia per la veridicità dei dati inseriti rispetto all’immobile che per verifica della congruità dei calcoli risultanti. Come sappiamo, infatti, le linee guida hanno stabilito che le Regioni si sarebbero dovute organizzare per far si che almeno il 2% degli APE fosse assoggettato a controllo, e ciò sicuramente sarà di aiuto per l’effettuazione dei controlli stessi.
Come qualcuno ricorderà, infine, il tracciato XML è proprio quello adottato anche dall’ENEA per permettere l’alimentazione dell’ormai noto SIAPE (acronimo che sta per Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica), il sistema previsto sin dal Decreto Linee Guida del 2015 che doveva costituire una banca dati Nazionale sulle classi energetiche degli edifici esistenti: che, man mano, acquisirà sempre più corpo.
Si ricorda, come sempre, che il DOCET è totalmente gratuito, ma può essere utilizzato unicamente per la certificazione degli edifici (residenziali) esistenti con una superificie netta non superiore a 200 metri quadri, salvo nel caso che l’APE non sia redatto per una ristrutturazione importante.
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