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Piscine private condominiali e residenziali ad elevata efficienza energetica

Piscine private condominiali e residenziali ad elevata efficienza energetica

 

Per molti la piscina in giardino è considerata uno status symbol, un lusso che non è alla portata delle tasche di tutti.

Fino a poco tempo fa era vero, in parte lo è anche oggi, però le moderne tecnologie e una corretta progettazione rendono gli impianti natatori ad uso residenziale un bene sempre più sostenibile, sia per l’ambiente che per il budget economico. E anche le piscine preesistenti possono essere avviate a riqualificazione energetica

 

Piscine private, condominiali e residenziali di nuova costruzione: le diverse tipologie

Per i condomini, le abitazioni private e affini sono previste essenzialmente due macro categorie di piscine:

  • Piscine fuori terra Sono le più economiche in quanto non richiedono lavori di scavo e di gestione dei conseguenti rifiuti. I tempi tecnici per la loro realizzazione sono contenuti, trattandosi nella grande maggioranza dei casi di strutture dalle dimensioni non eccessive, poco profonde e con geometria standardizzata. Ove possibile, consigliamo sempre di optare per piscine fuori terra rimovibili, in modo da poter disporre nuovamente dell’area dopo che sono cessate le esigenze d’uso delle stesse, ossia tipicamente nelle stagioni fredde. Inoltre, nel caso delle strutture rimovibili, potrebbero non rendersi necessari adempimenti burocratici come la DIA e/o il Permesso di costruire, secondo le rispettive normative regionali vigenti.
    La soluzione più economica in assoluto è data da un semplice rivestimento in PVC ancorato ad una struttura in acciaio, altrimenti si può optare per un design più ricercato e una durevolezza maggiore realizzando opere interamente in legno o acciaio, stando però bene attenti alla resistenza statica del terreno e/o delle strutture sottostanti, in questo frangente più sollecitate meccanicamente;
  • Piscine interrate Rispetto alle piscine fuori terra godono di più libertà e flessibilità progettuale per forme, geometrie e profondità. Di contro necessitano di più costosi lavori di scavo e attività di gestione delle macerie più onerose, senza contare tempi di cantiere più lunghi e maggiori difficoltà burocratiche, a meno che il volume dell’impianto natatorio sia inferiore al venti per cento del volume del fabbricato
    Il principale materiale con cui costruire una piscina interrata è senza dubbio il calcestruzzo armato, seguito dall’acciaio e da speciali materie plastiche. Molta importanza ha poi il materiale di rivestimento della struttura, che deve assicurare igiene, sicurezza e, non ultima, gradevolezza estetica, in particolare per quel che concerne la colorazione risultante dell’acqua e dei riflessi. La scelta può ricadere su materiali plastici, ceramici, vitrei o intonaci. L’importante è che il rivestimento resista bene alla pressione idrostatica e agli agenti chimici e sia antiscivolo.

 

Piscine private, condominiali e residenziali di nuova costruzione: gli standard di sicurezza 
Nel realizzare tali impianti natatori, occorre rispettare dei criteri di sicurezza essenziali, riportati soprattutto nelle seguenti normative tecniche:

  • UNI EN 16582-1 Determina i requisiti generici di sicurezza e di qualità e illustra i metodi di prova di tutte le piscine ad uso privato;
  • UNI EN 16582-2 Determina i requisiti specifici di sicurezza e di qualità e illustra i metodi di prova per le piscine private interrate (anche parzialmente);
  • UNI EN 16582-3 Determina i requisiti specifici di sicurezza e di qualità e illustra i metodi di prova per le piscine private fuori terra.

 

I principi che sono alla base dei regolamenti tendono soprattutto a garantire igiene e sicurezza. In buona sostanza tutte le piscine devono essere provviste di adeguati impianti di filtrazione e di somministrazione di particolari agenti chimici per preservare i parametri ottimali bio-chimico-fisici dell’acqua, come trasparenza, sterilità, balneabilità, temperatura:

  • Filtro a sabbia Consiste in un contenitore riempito al sessanta per cento di sabbia di quarzo, attraverso la quale si depura l’acqua dagli agenti inquinanti;
  • Pompa con prefiltro Si tratta di una pompa dotata di filtro anti corrosione, di modeste dimensioni, che la rende adatta alle acque trattate con cloro;
  • Skimmer E’ un dispositivo che, collegato alla pompa di aspirazione, aspira e pulisce la superficie a pelo libero della piscina.

Oltre i vincoli primari di sicurezza, occorre tenere in buona considerazione anche la corretta scelta della pavimentazione esterna, che deve essere robusta, antiscivolo e resistente al cloro e agli agenti atmosferici.

 

Piscine private, condominiali e residenziali nuove e/o preesistenti: la riqualificazione energetica

Gli impianti natatori di nuova costruzione devono giocoforza rispettare gli attuali principi di sostenibilità già in fase di progettazione energetica mentre quelli già esistenti possono - in parte o del tutto secondo i casi - prendere spunto da essi per migliorare le prestazioni energetiche e ridurre i consumi in generale.

I maggiori costi di esercizio legati alla gestione di una piscina ad uso domestico sono dovuti a

  • Pulizia della vasca Prevede il completo svuotamento dell’impianto almeno una volta l’anno, in genere prima dell’avvio della stagione calda. In questa fase si può operare la rimozione di sporco e impurità dal fondo e dalle pareti verticali. Dopo la pulizia occorre riempire nuovamente la vasca.
  • Rimbocco giornaliero dell’acqua Ogni giorno, a causa dell’evaporazione, il livello della piscina può ridursi di 0,5 - 2 centimetri, in funzione della stagione, delle condizioni meteo e dell’esposizione al sole della superficie;
  • Lavaggio dei filtri Operazione che si rende obbligatoria quando occorre rimuovere dai filtri qualsiasi materiale vi rimanga intrappolato fino ad intasarli;
  • Sterilizzazione dell’acqua Serve a mantenere la piscina pulita e priva di batteri, alghe e agenti patogeni. La gran parte degli impianti utilizza il metodo di disinfezione al cloro. Più di recente, si usano anche metodi alternativi come emanatori ultravioletti e sali di magnesio;
  • Consumi energetici diretti L’attività principale di ogni piscina esistente è la circolazione dell’acqua, che nella stagione di massimo utilizzo mantiene accesa la pompa almeno dodici ore al giorno. Le altre funzionalità sono opzionali come il riscaldamento dell’acqua, l’illuminazione, l’azionamento di dispositivi aggiuntivi come idromassaggio, irroratori, giochi d’acqua, etc.

 

Come contenere tali voci di spesa? Ci sono diversi modi, più o meno empirici e di attuazione piuttosto semplice.

Riguardo il consumo d’acqua, è conveniente usare direttamente quella corrente, già prefiltrata e batteriologicamente pura a monte.

Per alleggerire le operazioni di pulizia e filtraggio è opportuno sempre pianificare una regolare manutenzione della piscina, affidandosi a operatori esperti e qualificati. Se i filtri sono obsoleti è meglio sostituirli con dispositivi di nuova concezione.

 

Nel caso in cui il fabbisogno energetico della piscina debba coprire anche i consumi di riscaldamento e illuminazione può essere opportuno operare degli interventi di miglioramento come la sostituzione dei fari alogeni con quelli a LED o l’installazione di una nuova copertura, magari isotermica. Questa è adatta alla protezione della piscina anche durante la stagione di utilizzo, isolandola con uno ‘schermo’ in polietilene o geosintetico impermeabile, impedendo l’accumulo di sporcizia e prevenendo l’evaporazione dell’acqua e l’escursione termica notturna. Una ulteriore miglioria è data dalla sostituzione dei classici scambiatori di calore elettrici con pannelli fotovoltaici o solari termici.

 

Di per sé la sola riqualificazione energetica di una piscina ad uso domestico non prevede la Certificazione Energetica APE, rientrando nei casi di esclusione di cui al Decreto interministeriale del 26 giugno 2015, però può richiedere la presentazione di una relazione tecnica di progetto attestante il rispetto delle norme per l’efficienza energetica degli edifici.

 

Vi suggeriamo, allora, per una migliore convenienza degli interventi, di prenderli in considerazione soprattutto se potete inserirli nell’ambito di una più ampia ristrutturazione anche di altre parti del vostro immobile o delle unità immobiliari condominiali, in modo da poterli ammortizzare più agevolmente e con benefici più sensibili grazie alle detrazioni fiscali previste dagli ecobonus.

 

Come sempre, vi esortiamo a chiederci approfondimenti e pareri, contattandoci se interessati.

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