Conoscete i cosiddetti ponti termici? Forse no, se non siete degli specialisti. Non possono essere visivamente osservati, o comunque non possono esserlo ad uno sguardo rapido o poco esperto. È infatti possibile individuarli con certezza solo tramite analisi approfondite o strumentali/digitali.
Talora possono essere invece percepiti al tatto, in quanto sono proprio le loro proprietà termiche ad essere discriminanti.
Invisibili quindi, spesso impercettibili, i fantomatici ponti termici sono in realtà assai diffusi e potrebbero essere nostri coinquilini indesiderati comportando effetti sgradevoli per il portafogli e, quel che è peggio, perfino minacciosi per la salute e la sicurezza.
Ecco allora cosa sono i ponti termici, come è possibile trovarli e possibilmente sbarazzarsene prima che sia troppo tardi!
Un qualsiasi ponte termico è un’area di discontinuità relativamente alla tipologia di materiale, interna alle pareti o esistente fra diversi elementi strutturali di un immobile.
Per dare un’idea, in una singola parete non è raro rinvenire disomogeneità costruttive dovute a materiali eterogenei oppure ad alternanze di zone vuote e piene. Se la parete si trova fra un ambiente caldo ed uno più freddo, ha luogo un gradiente termico fra le sue superfici a causa del quale si propagano veri e propri flussi di calore proporzionali ad esso. Man mano che il ponte termico persiste, si possono sperimentare criticità e ricadute negative, sia come dispendio energetico sia per altre conseguenze dannose…
In sintesi e letteralmente, quindi, si definisce ponte termico quell’area della parete (o fra diversi elementi della struttura) in cui il materiale varia le proprie caratteristiche e si determina una significativa reazione differenziale alle condizioni ambientali sia esterne sia interne.
Più nel dettaglio, le principali configurazioni di ponti termici sono:
L’ultima voce della lista è detta una configurazione geometrica e da essa prendono origine gli omonimi ponti termici geometrici; le altre voci, invece, sono configurazioni strutturali e infatti danno luogo ai ponti termici strutturali.
Attenzione: i più importanti ponti termici rientrano nelle categorie generali sopra elencate, ma ciò non vuol dire che se due pareti formano fra loro uno spigolo, allora devono giocoforza creare un ponte termico… Sarebbe molto più facile trovarne se fosse così! Invece e purtroppo, si diceva, non è quasi mai possibile farlo attraverso i sensi (vista e, di più, tatto).
Occorre piuttosto fare ricorso alle tecnologie termografiche grazie alle quali si riesce a misurare la temperatura delle diverse pareti dell’immobile e ad averne l’andamento punto per punto con immagini renderizzate in falsi colori, nelle quali le aree rosse sono più calde. Ad oggi, questo metodo è il più rapido ed attendibile avere un quadro oggettivo dei ponti termici eventualmente presenti nell’immobile.
Quasi sempre un ponte termico si palesa mediante un calo della temperatura della superficie interna di una parete esterna.
Quando ciò si protrae nel tempo, si forma umidità, che se aumenta oltre un certo livello può essere fonte sia di rischi di degrado strutturale dell’immobile sia di minacce per la salute e il comfort abitativo generale.
Un ambiente costantemente umido è infatti alla base della diffusione delle diverse forme di muffe, quei microrganismi della stessa famiglia dei funghi che, nei frangenti più sfortunati, provocano allergie anche gravi e patologie respiratorie per gli inquilini fino ad allora ignari di tutto.
L’umidità, poi, nel tempo aggredisce i materiali strutturali, degradandone prima le proprietà di isolamento termico e in ultimo perfino la resistenza meccanica.
Altra conseguenza da non trascurare è che tutti i ponti termici sono artefici di un surplus di conducibilità termica, da cui deriva un più elevato consumo di energia per riscaldare l’abitazione.
Prima di tutto, vogliamo darvi un suggerimento che riteniamo piuttosto utile: se doveste scorgere dei nugoli di piccoli punti neri sulla superficie interna di una parete esterna, chiamate subito un consulente perché potreste essere al cospetto di un ponte termico che, purtroppo, è già attivo da tempo.
Se avete la triste conferma che esiste un ponte termico, non vi resta altro da fare che eliminarlo.
Essendo un ponte termico una discontinuità, lo si può eliminare producendo un effetto opposto, vale a dire una zona di continuità strutturale o geometrica.
In assoluto, si deve assicurare che si formi uno strato continuo termoisolante adeguato per la protezione dell’intero involucro dell’immobile.
Esistono due tipi di rimedi: preventivi o correttivi.
I più utilizzati sono:
Se avete qualsiasi perplessità o curiosità o dubbio sui ponti termici meglio non perdere tempo!
Fateci pervenire vostri commenti, considerazioni e richieste di pareri, insomma contattateci o commentate sulla nostra pagina Facebook, Linkedin o Google+ - Seguiteci per tutti i nostri aggiornamenti!